Uomo 'mangiato vivo' dall'anaconda in uno spettacolo di animali selvatici
L'acrobazia intendeva 'aumentare la consapevolezza' ma ha fatto arrabbiare gli attivisti per i diritti degli animali mentre i critici l'hanno etichettata come 'assurdità'

Un presentatore televisivo americano è stato 'mangiato vivo' da un'anaconda nella foresta pluviale amazzonica in un tanto atteso documentario di Discovery Channel.
Paul Rosolie, che si descrive come 'l'Indiana Jones con un tocco di verde', ha affermato che l'acrobazia aveva lo scopo di aumentare la consapevolezza sul crollo delle popolazioni di specie nella foresta pluviale.
Il 27enne indossava una tuta in fibra di carbonio appositamente progettata per proteggerlo dalla forza della costrizione e dai dannosi succhi digestivi del serpente.

La tuta era dotata di telecamere e di un trasmettitore vocale, mentre ai suoi piedi era attaccato un cavo per tirarlo fuori, I tempi rapporti. È stato quindi imbrattato di sangue di maiale per renderlo più attraente per il predatore.
Rosolie ha quindi permesso a un serpente lungo 20 piedi e 250 libbre di costringerlo per oltre un'ora, con le squadre di emergenza in standby. Quando il serpente ha iniziato a provare a inghiottirlo, ha chiesto alla sua squadra di salvarlo poiché sentiva le sue braccia 'strapparsi dalle orbite'.
'L'ultima cosa che ho visto è stata quella bocca che veniva dritta sul mio viso e tutto è diventato nero', ha detto. “Sei senza fiato attraverso questa tuta e hai questo serpente che si schiaccia su di te. Il mio cervello andava avanti e indietro tra 'Questo è fantastico' e l'essere un po' fuori di testa.'
Discovery Channel era stato criticato da attivisti per i diritti degli animali che sostenevano che la tuta sarebbe stata dannosa per il serpente, ma la rete insiste che il serpente non è stato ferito durante le riprese.
I critici televisivi non sono stati altrettanto impressionati dal programma di due ore, con L'indipendente Christopher Hooton lo definisce 'deludente' e Varietà Brian Lowry lo liquida come 'assurdità' e 'un incontro in scena che equivaleva più a uno spuntino che a un pasto'.