Damien Hirst: Tesori dal relitto dell'incredibile
Francois Pinault, presidente di Palazzo Grassi, sulla straordinaria mostra del museo di Venezia in lavorazione da un decennio

La prima volta che Damien Hirst mi ha parlato del suo grande progetto 'Treasures' è stato quasi dieci anni fa. Era allora all'apice della sua fama, riconosciuto e adulato. Aveva raggiunto tutti gli obiettivi che si era prefissato da giovane, indigente e povero. Ma stava ancora sognando nuovi orizzonti. A detta di tutti, desiderava mettere di nuovo alla prova i suoi poteri creativi. Qualche anno dopo, durante una visita al suo studio, mi ha mostrato i primi lavori che aveva realizzato nell'ambito di questo grande progetto. L'effetto era spettacolare, abbagliante e sconcertante.
E quello era solo l'inizio. Con il suo eccesso, la sua ambizione e, infine, con la sua audacia, Treasures rompe completamente con tutto ciò che ha ottenuto finora. Le opere non rientrano in nessuna categoria estetica convenzionale o struttura canonica. Emanano un senso di potenza quasi mitologica, immergendo l'osservatore in uno stato d'animo che oscilla costantemente tra smarrimento ed entusiasmo.
Niente lo ferma: difficoltà, codici e canoni d'arte convenzionali, o controversie e giudizi (spesso fin troppo sommari). Ammiro la sua disponibilità ad esporsi al pericolo. Da quando ci siamo incontrati per la prima volta nei primi anni '90, e fino ad oggi, ha continuato ad abbandonare percorsi che lui stesso per primo ha tracciato. Con sconfinata energia e sorprendente presenza di spirito, osserva instancabilmente il mistero del vivere, abbracciandone la grazia e la violenza nello stesso spirito. Affascinato dall'interazione tra arte e scienza, spinge costantemente indietro i confini della creazione. Se la sua opera è costantemente rinnovata, il suo lavoro cerca di sventare le astuzie di un destino a cui si rifiuta di sottomettersi.
È del tutto naturale che io abbia deciso di contribuire a realizzare pienamente le ambizioni di questa esperienza radicale, originale e corroborante, aprendogli gli spazi sia di Palazzo Grassi che di Punta della Dogana, in cui le opere si rispondono come in un gioco di specchi. Questa singolare e ardita avventura mi ha affascinato; Sono ben consapevole che in tutto il mondo, poche istituzioni sarebbero in grado di impegnarsi con un sogno artistico così selvaggio come questo.
FRANCOIS PINAULT è un uomo d'affari e un importante collezionista di arte contemporanea, acquisendo il Palazzo Grassi e Punta della Dogana per aprire la sua collezione al pubblico. Tesori dal relitto dell'incredibile di Damien Hirst è a Palazzo Grassi e Punta della Dogana, Venezia, fino al 3 dicembre. Biglietti € 18; palazzograssi.it