La Francia “complici” nel genocidio ruandese
Un rapporto indipendente conclude che i funzionari francesi hanno ostacolato la giustizia nelle successive indagini

I soldati francesi hanno fatto poco per fermare lo spargimento di sangue
Pascal Guyot/AFP/Getty Images
Secondo un nuovo rapporto commissionato dal governo ruandese, funzionari francesi sono stati complici del genocidio ruandese e hanno ostacolato la giustizia nelle successive indagini.
Commissionato dal governo ruandese e scritto dallo studio legale americano Cunningham Levy Muse, il rapporto fa parte di un'indagine ufficiale sul ruolo della Francia nel genocidio, che ha causato la morte di oltre 800.000 tutsi.
Attingendo a fonti di ampia portata, tra cui cablogrammi diplomatici e testimonianze di testimoni, il documento di 52 pagine fa una serie di accuse.
Tra i più gravi evidenziati da CNN sono che: i funzionari francesi hanno fornito armi alle forze governative e alle milizie implicate nei massacri di tutsi, nonostante fossero a conoscenza di queste atrocità; che i funzionari francesi hanno fornito sostegno e rifugio al governo provvisorio del Ruanda, i cui leader sono stati successivamente condannati per accuse di genocidio; e che il governo francese ha ostacolato la giustizia dopo il genocidio non rilasciando documenti vitali e non estradando o processando sospetti criminali di guerra che vivono in Francia.
Non è la prima volta che Il governo ruandese ha accusato la Francia di complicità nel massacro di massa e le relazioni tra le nazioni sono state tese dal genocidio del 1994. La Francia attualmente non ha ambasciatori a Kigali e il Ruanda ha recentemente ritirato il suo inviato da Parigi.
Il rapporto afferma che è giustificata un'indagine completa sulla piena portata della conoscenza, della condotta e della complicità dei funzionari francesi e chiede l'apertura di archivi francesi per far luce sulle azioni del governo francese in quel momento.
La Corte Costituzionale francese ha recentemente stabilito che tutti i documenti classificati dovrebbero rimanere sigillati.